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Associazione Nazionale "Brigata Maiella"

MEDAGLIA D'ORO AL Valor Militare

Sezione SULMONA - VALLE PELIGNA

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Cronache
“Ci riconosceremo sempre fratelli ” PDF Stampa E-mail

Nella mattinata di sabato 23 maggio è stato presentato presso il Teatro comunale di Pratola Peligna il libro di Ernesto Damiani Ci riconosceremo sempre fratelli”. Alla presenza di un folto pubblico, in gran parte studenti della locale Scuola Media, l’autore ha esposto i contenuti del libro che riporta il diario, suffragato da numerose e puntuali note, di uno studente universitario pratolano, Gino Damiani, che si arruolò volontario nel nuovo esercito italiano, combattendo contro i tedeschi che avevano occupato l’Italia dopo l’8 settembre.

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RICORDANDO ETTORE TROILO – Roma, 19 maggio 2015 PDF Stampa E-mail

Martedì 19 maggio 2015 , alle ore 15.00, la città di Roma, nella persona del sindaco Ignazio Roberto Marino, ha inaugurato, in piazza della Libertà, la targa toponomastica Giardino Ettore Troilo: Comandante Brigata Maiella (1898-1974)”

 

Alla manifestazione hanno partecipato i figli di Ettore Troilo, Nicola e Carlo con le loro famiglie, i nipoti, i pronipoti ed altri parenti ed amici. Oltre al Sindaco Marino erano presenti numerose autorità: il Vice Presidente del CSM On.Legnini, Il Governatore della Regione Abruzzo On. D’Alfonso, Il presidente della Fondazione Brigata Maiella Prof.Mattoscio, gli Onorevoli Melilla, Cicchitto e Zanda, il Senatore Franco Marini, i Sindaci di Torricella Peligna, Gessopalena e Lama dei Peligni.

Visibilmente commossi erano i patrioti ed i figli dei patrioti intervenuti.

Molti gli abruzzesi residenti a Roma o provenienti da altre città che non hanno voluto mancare l’evento.

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BOLOGNA, 21 APRILE 2015 (*) PDF Stampa E-mail

 
UN PEZZO DI STORIA DEL TERRITORIO VA A TROVARE GLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “G. TEDESCHI” DI PRATOLA PELIGNA PDF Stampa E-mail

 

«La libertà va amata e, se necessario, difesa»: queste le parole con cui Ennio Pantaleo ha concluso il suo intervento, parlando agli alunni della Scuola secondaria di Primo grado “G. Tedeschi” di Pratola Peligna.

Nelle giornate del 20 e 27 marzo l’Associazione Nazionale Brigata Maiellasezione Sulmona - Valle Peligna ha incontrato i ragazzi delle classi terze della scuola, nell’ambito di un’iniziativa avente lo scopo di promuovere la conoscenza della storica formazione resistente abruzzese, tra le giovani generazioni del territorio.

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NEL 70° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI CARLO TRESCA PDF Stampa E-mail

CENTRO STUDI e RICERCHE “CARLO TRESCA” SULMONA


Successo di pubblico al Convegno di Sulmona per celebrare il 70° anniversario dell’uccisione di Carlo Tresca a New York l’11/1/1943.
La sala conferenza della Comunità Montana “Peligna, gremita di attento pubblico, è stata la cornice di una iniziativa storico-culturale importante che il Centro studi e ricerche “ Carlo Tresca” insieme con la Cgil hanno organizzato per far conoscere la figura di Carlo Tresca, negletta nella sua città natia, ma di grande spessore politico- culturale negli Stati Uniti d’America.
Le interessanti relazioni dei professori Martino Marazzi dell’Università di Milano e di Mauro Canali dell’Università di Camerino, hanno tracciato il profilo del sulmonese che, esule dall’Italia nel 1904, è stato punto di riferimento del sindacalismo e della cultura americani negli anni 1905/1943.
Oltre ad essere sindacalista, anarchico, antifascista, socialista e comunista, Carlo Tresca era considerato un “ribelle” e negli Stati Uniti d’America ha condotto battaglie sindacali ( Scioperi degli operai della seta e del cotone di Lawrence nel 1912 e Paterson nel 1913 oltre quelle dei minatori del 1916), ed è stato massimo dirigente della “Mazzini Society”, l’organizzazione antifascista degli italiani all’estero.
Il Convegno ha discusso anche sul profilo letterario di Carlo Tresca, avendo egli diretto, per tanti anni, il settimanale “ Il Martello” dalle cui colonne ha condotto mirabili battaglie per salvare dalla sedia elettrica gli anarchici Sacco e Vanzetti e per ostacolare l’avanzata del fascismo in America.

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La misteriosa resurrezione dei fasci littori al Liceo Scientifico “F. Masci” di Chieti PDF Stampa E-mail

Due fasci littori furono sistemati, ben in vista, a fianco del proclama della vittoria del generale Armando Diaz, inciso sulla lapide collocata all'ingresso del Regio Liceo Scientifico “Filippo Masci”, probabilmente durante l'anno scolastico 1930-1931, quando l'Istituto si trasferì stabilmente nell'attuale sede. Erano simboli del fascismo trionfante anche in sede locale. Nel triennio 1920-1922 i fascisti chietini avevano conquistato il potere violentando gli oppositori con l'olio di ricino, col “santo manganello” e perfino con le armi da fuoco; assaltando e devastando le prime Camere del Lavoro; riducendo al silenzio i giornali antifascisti. Avevano partecipato alla marcia su Roma, guidati dal segaligno avvocato Francesco Giustino Troilo, segretario della federazione provinciale. In rapida successione, avevano conquistato il governo del Comune e della Provincia e la rappresentanza politica in Parlamento. Nel marzo del 1926 avevano ospitato il processo farsa agli assassini di Matteotti, difesi egregiamente anche da Giustino Troilo. L'11 febbraio 1929 avevano esaltato la superba vittoria del Duce con la sigla dei Patti Lateranensi tra lo Stato fascista e la Chiesa cattolica, ottenendo il sostegno dell'arc. Nicola Monterisi al trionfale plebiscito del 24 marzo e all'instaurazione di un regime clerico-fascista anche in provincia di Chieti.

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Accadde a Brescia - 28 Maggio1974, ore 10 - Piazza della Loggia PDF Stampa E-mail

Nel clima torbido di un’Italia dilaniata dalle bombe, si svolge uno sciopero generale di 4 ore indetto dai Sindacati. È presente il Comitato Antifascista.
Prende la parola Franco Castrezzati, segretario della federazione dei metalmeccanici. Dirà solo poche parole e da un angolo della piazza si ode uno scoppio. Fumo, caos, odore aspro di esplosivo.

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Morti per la Libertà PDF Stampa E-mail

Nel 150° dell’Unità d’Italia, nel ricordare il valore del Risorgimento, non possiamo non tornare con la memoria alla lotta di Liberazione che idealmente richiama lo stesso spirito di sacrificio e il valore che unisce coloro che si batterono per la difesa dell’integrità del nostro Paese.
Su quelle esperienze si sono fissati come nelle tavole sacre i valori e l’identità di popolo, di appartenenza di lingua e di cultura. Per questa ragione, su questi valori fondanti occorre conoscere la nostra storia. È la storia di uomini e donne che hanno posto, anche con il sacrificio della loro vita, le premesse per consegnare a noi un’Italia libera e democratica. Per questa ragione abbiamo il dovere morale di difenderne l’integrità e l’unità. Da alcuni anni come pensionati dello Spi della zona Navigli proviamo a ripercorrere quei luoghi, per certi versi a molti sconosciuti, dove si sono consumati eccidi anche verso la popolazione inerme e che noi abbiamo il dovere di non dimenticare perché, è a loro che dobbiamo riconoscenza se oggi viviamo in un paese libero e democratico.

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Lettera PDF Stampa E-mail

 

Nell'aria greve di un inverno già alle porte, il nostro pianeta, laddove la nostra anima si accende al rinnovo annuale della sacra rappresentazione della nascita del Cristo che noi cattolici sentiamo dentro e intorno a noi, specialmente nei momenti in cui ci sentiamo soli con noi stessi per le avversità della vita, ebbene, mi è dato di vedere, nel mio peregrinare ramingo tra le vie antiche e cariche di storia della mia vetusta città, bimbi in sosta avanti ai tanti negozi addobbati da luci rutilanti, con il loro piccolo naso schiacciato sulle vetrine, alla "ricerca" di un giocattolo posto, tra i tanti, all'interno e che si desidera ardentemente e mai si potrà avere per regalo da Babbo Natale, di fronte alla gravissima crisi socio-economica che il nostro Paese attraversa.

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1 Agosto 2010 – A Taranta Peligna e Torricella Peligna PDF Stampa E-mail

PER RICORDARE

Taranta Peligna - Nell’incantevole scenario del Vallone di Taranta, si erge il Sacrario di guerra eretto in memoria dei caduti del “Gruppo Patrioti della Maiella”. Qui, la prima domenica di agosto, si incontrano i Patrioti e gli amici dell’eroica formazione, per ricordare, rendere omaggio, meditare sul prezzo della LIBERTÀ e riflettere per un futuro in cui, i valori fondanti della nostra Repubblica non siano etichette da cucirsi addosso ma impegno civico e vigilanza.
Non è una festa, non c’è nostalgia, non spirano venti di gloria. È la conferma di un voto, sacro anche per i non credenti. Basta un fiore per ricordare e ribadire la fede in certi valori.


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