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INCONTRI - Pratola e la Brigata Maiella PDF Stampa E-mail

Il 27 u.s. si è tenuto, presso il palazzo Colella a Pratola Peligna, l’annunciato convegno sul tema “I Pratolani e la Brigata Maiella”.
Organizzato dall’Associazione Nazionale "Brigata Maiella" Sezione SULMONA - VALLE PELIGNA nel quadro delle manifestazioni programmate presso la città di Pratola Peligna dal 20 aprile scorso, il convegno è seguito agli incontri avuti presso la Scuola Media nei giorni 20 e 23 aprile e alla mostra fotodocumentaria, curata dall’Associazione SMEMORANDA di Sulmona, inaugurata il 25 aprile in occasione della ricorrenza del 68° anniversario della Liberazione.
All’interesse suscitato negli alunni della Scuola media e alla nutrita partecipazione dei cittadini all’inaugurazione della mostra, organizzata a Pratola Peligna per la prima volta, è seguita la larga ed attenta partecipazione di cittadini al convegno tenuto presso una delle sale del palazzo Colella, polo culturale della città.

 

 

Al convegno hanno partecipato il Sindaco, dott. Antonio De Crescentiis, il Presidente della Fondazione Brigata Maiella, prof. Nicola Mattoscio, il presidente dell’Associazione Brigata Maiella Sezione Sulmona-Valle Peligna, Giuseppe Di Iorio, il Dirigente della Scuola Media, prof. Di Cato e gli ex patrioti Raffele Di Pietro e Arnaldo Ettorre. Tra il pubblico erano presenti numerosi ragazzi e giovani, che hanno manifestato grande attenzione e interesse.
Dopo la breve introduzione del presidente Di Iorio, che ha ringraziato i presenti, è intervenuto il prof. Mattoscio con un discorso di alto profilo con cui ha messo in risalto l’importanza storica dell’azione della Brigata Maiella nell’ambito nazionale.
Appena dopo ha preso la parola il Sindaco di Pratola che, dopo aver ringraziato i cittadini presenti e gli organizzatori del convegno, ha espresso profonde parole di riconoscenza verso i patrioti, tra cui tanti di Pratola Peligna, che volontariamente, a rischio della vita, si batterono per la liberazione dell’Italia e la conquista della democrazia.
E’ seguita la relazione ufficiale al convegno tenuta da Vincenzo Pizzoferrato.


 

Il relatore ha ripercorso tutta l’epopea della Brigata Maiella, dalla sua costituzione, avuta il 5 dicembre 1943, allo scioglimento avvenuto il 15 luglio 1945, ricordando i momenti salienti delle azioni militari e gli scontri avvenuti con i tedeschi in Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna, fino alla liberazione di Bologna del 21 aprile 1945, quando i combattenti della Brigata Maiella, con a capo il patriota ten. Gilberto Malvestuto, furono accolti dalla popolazione riconoscente in festa.
 

 

Il relatore ha trattato con accuratezza il comportamento avuto dai 108 pratolani che si unirono alla Brigata Maiella per combattere il nemico e riconquistare la libertà. In particolare sono stati ricordati i fatti principali che hanno evidenziato il coraggio, l’abnegazione e lo sprezzo del pericolo dei pratolani, in gran parte giovani, che ebbero grande considerazione e rispetto da parte dei superiori, in particolare del comandante Troilo, e degli alleati. In un silenzio profondo, seguito da uno scrosciante applauso, sono stati ricordati i sei pratolani immolatisi nelle azioni di guerra. Inoltre sono stati menzionati anche i patrioti feriti e quelli decorati.
In ultimo, per onorare i combattenti pratolani e la Brigata Maiella, è stato presentato ai cittadini il progetto del monumento che verrà posizione nella villa comunale di piazza N. Sauro. Il monumento, in acciaio Cor-ten, raffigurante le tre cime della Maiella attraversate da un percorso che vuol rappresentare il valico di Coccia utilizzato dai numerosi inglesi, aiutati da generosi montanari, fuggiti dal Campo di prigionia 78 di Fonte D’Amore, per raggiungere il loro esercito presso Casoli , è stato redatto, gratuitamente, dagli architetti proff. Raffaele Giannatonio ed Emila Corradi; con essi hanno collaborato: la studentessa pratolana, prossima architetto, Alessandra Di Cioccio, gli architetti Grazia Manuela Dicembrino e Vittorio Panicaldi insieme ad Attilio Di Muccio e Matteo Iacobelli; ha collaborato all’allestimento Gianluigi Quaraglia, nipote di un patriota.

 

Vincenzo Pizzoferrato

 


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