
Ennio Pantaleo: a 14 anni nella “Maiella” per la Patria e per mio padre |
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Il libro di Pantaleo, già edito nel 2007 dall’allora Amministrazione Provinciale dell’Aquila, è stato ripresentato a Sulmona nell’auditorium dell’Agenzia di Promozione Culturale su iniziativa del sindacato pensionati SPI-CGIL, in occasione dei 150° dell’Unità d’Italia e in omaggio ai “garibaldini” della Brigata Maiella. Alla presenza dell’Autore, l’incontro è stato presieduto da Giovanna Zippilli (SPI-CGIL Abruzzo), con gli interventi di saluto di Carlo Cocco (SPI-CGIL Sulmona), Antonio D’Orazio (direttore IRES Abruzzo) e Giuseppe Di Iorio (presidente sezione “Sulmona e Valle Peligna dell’Ass.ne Naz.le Brigata Maiella). L’introduzione storica al volume è stata resa dal prof. Ezio Pelino mentre le conclusioni affidate a Alba Orti (SPI-CGIL nazionale). “Mio padre era un ferroviere socialista e durante gli anni del fascismo a Sulmona pagava la sua avversione al regime con discriminazioni che riguardavano anche noi altri della famiglia. Quando Sulmona fu liberata nella tarda primavera del 1944, e la guerra terminava in Abruzzo, per me la gioia fu solo momentanea: mio padre morì in agosto per le conseguenze di turni di lavoro massacranti cui era stato ripetutamente costretto dai fascisti. Avevo solo quattordici anni, diventavo improvvisamente il maschio a capo della famiglia, dentro di me c’erano rabbia e voglia di vendicare mio padre: così mi arruolai nella “Maiella” che proseguiva la sua guerra liberatrice oltre i confini dell’Abruzzo”. Dal desiderio di vendetta personale alla scoperta dell’amore per la Patria che animava i suoi commilitoni ai quali, per un breve periodo, Ennio riuscì anche a celare la sua giovanissima età (ai minorenni non era consentito l’arruolamento). Poi l’incontro con il comandante Ettore Troilo, gli incarichi presso diversi fronti di battaglia e presso il Comando della Maiella, la paura e il dolore della guerra, ma anche il ricordo commosso del sorriso e del coraggio di altri giovani e giovanissimi “maiellini” caduti in battaglia come il concittadino Oscar Fuà. “Rifarei tutto” ha concluso Pantaleo, con l’orgoglio di chi ha scelto di lottare a quattordici anni per un’Italia libera e democratica.
Devis Di Cioccio – Ufficio Stampa Sezione SVP Ass.ne Naz.le Brigata Maiella |