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1944 Pasqua 2014 PDF Stampa E-mail

 

Gino Villani fu chiamato alle armi nel 1939; la sua prigionia finì nel 1946.

Sentiamo parlare di “serenissimi”, di secessione e simili amenità. Il nostro sguardo vaga verso la cucina e pensiamo alla dieta.

Ci piace ricordare le centinaia di migliaia di militari che, nel nome della Patria, la dieta erano costretti a subirla. Quanti milioni di persone nel nome della ragion di stato soffrono la fame e sono in guerra? , la guerra esiste ancora!

Buona Pasqua               

                                                                                                                                               MD

 


Inghilterra   9 aprile 1944

"Svegliandomi il mattino del 9 aprile e sentendo che era la Santa Pasqua, cioè la quinta Pasqua lontano da casa e dai miei cari,  la prima la feci a Zavia in Libia-Tripolitania e fu molto bene, la seconda il destino me la fece fare a Suez in Egitto con la speranza che l’altra potevo farla in famiglia, invece il 15/11/1941 fui trasferito in India con la quale laggiù ne ho fatte altre due però posso ringraziare Iddio che il vitto non ci fu male, però roba comprata di tasca nostra.

E così ne voglio scrivere e tenerla per ricordo  la Santa Pasqua cioè la quinta e che la sfortuna me la fatta trascorrere ancora in prigionia e per maggior disgrazia nella terra dei senza cuore, al mattino un po’ di caffé e latte e pochi grammi di pane. A mezzogiorno un mestolino di riso e patate scaldate con un pezzetto di carne più osso con altri pochi grammi di pane, dopo mangiato sentivo più fame di prima, ma avevamo buona speranza alla sera ma questa volta la speranz

a muore e la sera ci fu dato un altro mestolino di rancio, cioé brodo con qualche sagna e patate con altro po‘ di acqua colorata di caffè e latte e così trascorsi la quinta Pasqua digiuno e senza la Santa Messa.

Per me fu molto triste perché fumavo poco e qualche sigaretta l’avevo di scorta, mentre per tutti i miei compagni l’unica allegria era la sigaretta che da nove giorni non ce le davano più, la razione di cinque sigarette al giorno e con tante bestemmie e maledizione contro coloro che usano contro noi Italian

i tanta bestialità, in quel modo che ci trattano, ce ne facciamo un concerto di quel che sono e nelle terribili condizioni che si trovano, giorno che per noi sarà indimenticabile e se la ruota gira faranno i conti e così passo la Pasqua del 1944, e col maggior pensiero ai miei cari che da nove mesi non ho più loro notizie cioè dal giorno 5 luglio e chissà quando potrò scrivergli e rallegrarmi con una loro risposta col dirmi che tutti stanno bene e questo è  il mio pensiero più grande di sapere notizie e sono quaranta mesi di prigionia”.

 


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