25 APRILE – SULMONA Stampa


La gente sente certe ricorrenze più di chi dovrebbe ufficialmente ricordarle e celebrarle. In piazza Carlo Tresca, la piazza del monumento ai Caduti, il 25 aprile, c’era più gente di quanto ci si potesse aspettare. Infatti, non un manifesto aveva annunciato la celebrazione della ricorrenza. In verità un manifesto era stato affisso.

 

Ma era tanto laconico quanto ovvio. Diceva: “25 aprile”Festa della Liberazione”. Perchè non scrivere, come si faceva un tempo, “Festa della Liberazione, “le celebrazioni si terranno alle ore 11 in piazza, ecc. I cittadini sono invitati a partecipare” ?
Siamo malpensanti se riteniamo che certe ricorrenze continuano a non piacere a certi nostalgici? Ma nostalgici di che? Del ben vivere “con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze”? Eppure, dopo tanti decenni, tanti, tantissimi, già fascisti, hanno finito per apprezzare la Liberazione, quella bella, radiosa Liberazione: la nascita di un nuovo giorno, di una nuova Italia, il ritorno alla democrazia. Anche Fini e persino Alemanno sono giunti a riconoscere nel 25 aprile la festa di tutti gli italiani. E a Sulmona?

 

Ezio Pelino

 

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