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Pizzoferrato 14 Luglio 2012 PDF Stampa E-mail

Nella splendida e fresca cornice di Pizzoferrato ha avuto luogo quest'oggi, sabato 14 luglio, la prima delle due giornate dedicate alle celebrazioni del sessantottesimo anniversario della "battaglia di Pizzoferrato".

 

Celebrazione particolare e memorabile, perché per la prima volta vi hanno partecipato i discendenti dell'eroico Lionel Wigram, il maggiore dell'esercito inglese ucciso dai tedeschi proprio a Pizzoferrato il 3 febbraio del 1944 e che rappresentò, come noto, il tragico battesimo di fuoco per la neonata formazione partigiana della "Brigata Maiella".
Il folto gruppo inglese, guidato dai figli del maggiore Wigram, Anthony e Michael, è stato così accolto dal sindaco di Pizzoferrato, Nicola Tarantino, con tanto di inni nazionali, inglese ed italiano nella successione, eseguiti dal complesso bandistico locale, quindi nella sala consiliare dove si è svolta la classica cerimonia di saluti alla presenza dei due figli del Comandante Ettore Troilo, Nicola e Carlo, del prof. Nicola Mattoscio (presidente della Fondazione "Brigata Maiella"), del cav. Domenico Rullo (vicepresidente dell'Associazione Nazionale "Brigata Maiella"), e di Antonio Bini, traduttore del prezioso volume di Sir Denis Forman, Wigforce Story (Menabò 2012), in cui si ricostruiscono le gesta del maggiore inglese. Visibilmente commosso Anthony Wigram che nel suo breve e conciso intervento ha ricordato tuttavia il senso del sacrificio del padre e di tutti coloro che morirono in quella guerra contro il nazi-fascimo. Terminato l'incontro con il sindaco e le autorità, la cerimonia è proseguita con la visita a villa Casati, posta sulla sommità dell'impressionante rupe sovrastante Pizzoferrato, e che durante l'omonima battaglia del febbraio '44 era strategicamente occupata dai tedeschi. Come noto, è in questa villa che il maggiore Wigram, insieme ad alcuni patrioti della "Brigata Maiella", perse la vita in un'imboscata, mentre il resto degli uomini trovò rifugio nella vicina chiesetta di S. Maria del Girone. Proprio qui, in questo luogo silente ed austero, da cui domina una vista sublime sulla Val di Sangro, qui, in questa piccola chiesa, sulle cui pareti si conservano ancora ben visibili i fori dei proiettili sparati con furia cieca dai tedeschi contro gli uomini della "Maiella", qui dunque le celebrazioni hanno avuto il loro degno ed alto epilogo, intrecciando alla lettura dell'"inedito" scritto del comandante Troilo in memoria del maggiore Wigram e le note della musica sublime di Bach che zampillavano dall'antico organo settecentesco, finemente restaurato qualche anno fa.
Una giornata che ha perciò segnato nello stile sobrio e fiero degli abruzzesi un indelebile omaggio al sacrificio di quegli uomini che offrirono la loro esistenza per la libertà.

Silvio Cappelli

Foto di E.Liberatore
Le foto di questo articolo sono di E.Liberatore


 

 


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