Bologna, Inaugurato il monumento alla Brigata Maiella Stampa

Il monumento inaugurato nel parco omonimo del Quartiere Savena.

 

Michelini: “Il tempo non può essere fermato, per questo trasmettiamo alle giovani generazioni il messaggio dell’impegno per preservare la libertà”


Lo scorso 2 giugno è stato inaugurato il monumento Brigata Maiella in via Marx angolo viale Lenin nel Quartiere Savena, all’interno del vasto parco già intestato alla formazione della Resistenza abruzzese. All’incontro hanno partecipato numerosi cittadini ed una nutrita delegazione di ex combattenti della Brigata arrivati a Bologna con tre pullman. Nel primo pomeriggio ha preso la parola il Commissario straordinario del Comune di Bologna, dott.ssa Annamaria Cancellieri, che ha portato il saluto della cittadinanza sottolineando l’importanza di questa iniziativa, sia per il valore storico della liberazione della nostra città che per il rapporto di gemellaggio ideale con il valorosi partigiani della "Maiella". Sono intervenuti inoltre il Presidente dell'ANPI provinciale William Michelini (di cui riportiamo di seguito l'intervento), il segretario dello SPI -CGIL dell’area metropolitana di Bologna Bruno Pizzica, il cui padre militò nella Brigata e Carlo Troilo, figlio dell’avv. Ettore fondatore e comandante della "Maiella.

“Cari concittadini abruzzesi, vi porgo il benvenuto a Bologna. Un cordiale benvenuto inoltre da parte dell’ANPI e del Comitato provinciale della Resistenza e della Lotta di Liberazione. Vi chiamo concittadini perché lo siete a tutti gli effetti. La Brigata Maiella, unica decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare, è stata tra quanti, venuti da ogni parte d’Italia, affrontarono un aspro percorso fatto di sacrifici, fatiche, sangue per sconfiggere l’invasore nazista e la tirannide ultraventennale fascista. Accogliamo oggi, ringraziandovi di cuore, queste pietre che fanno parte del vostro territorio e che custodiremo da qui in avanti come segno della vostra generosità nel ricordo dei 55 caduti, dei 131 feriti e dei 36 mutilati. Il monumento rappresenterà per sempre un prezioso segno di quel 21 aprile 1945 che vi accolse nell’entusiastico abbraccio dei cittadini i quali, facendo ala alla vostra brigata, vi accompagnarono idealmente lungo via Mazzini, Strada Maggiore, via Rizzoli, fino a Piazza Maggiore. Di quella giornata, di quel vostro ingresso, conserviamo le fotografie che spesso vengono pubblicate, a cominciare proprio dal nostro periodico “Resistenza”. E lasciatemi ricordare la mia presenza, assieme ai partigiani della mia Brigata, la 7ª GAP, in Piazza Maggiore già liberata, a ricevervi con gioia unitamente ai soldati dei Gruppi di Combattimento del rinnovato esercito italiano. La città vi accoglie in una fase particolare della sua vita democratica. Non è il caso che mi addentri sulle vicende negative accadute. Di positivo vi è che i temi della Resistenza sono preservati, l’autorità commissariale mostra di comprendere lo spirito democratico di Bologna e di ciò siamo grati. Cari concittadini abruzzesi non è nostro proposito fermare il tempo, non è possibile. Per questo noi trasmettiamo alle giovani generazioni questo importantissimo brano di storia, così come tutti gli altri che appartengono al nostro paese, a cominciare dalla conquista della Repubblica e della Costituzione. In primo luogo agli studenti, attraverso lezioni-testimonianze ad integrazione del lavoro che insegnanti di spiccata sensibilità sviluppano dalle pagine dei libri. Proprio in questo quartiere Savena la sezione ANPI “Soldati-Toffano”, che si onora del nome di due partigiani caduti, ha indetto un concorso sul contributo della Brigata Maiella nella Liberazione di Bologna, che abbiamo premiato in questa ricorrenza. Vi sono temi brucianti che ci interessano e che riguardano gli italiani tutti. È gravemente insidiata la democrazia e nostro compito è quello di lavorare con impegno per proteggerla. La Costituzione è gravemente lesa, con i tentativi di neutralizzarne i contenuti. I giovani stentano ad avere la garanzia di un futuro in sicurezza e di felicità. È nostro dovere aiutarli, stimolando in loro la volontà di lottare per i loro diritti, e in particolare la difesa dell’integrità della Patria, rendendo vani i propositi di disgregarla: questo riaffermiamo, come già ha fatto il Presidente della Repubblica che consideriamo un sicuro baluardo, nell’aprire le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.